Scontro titanico in Europa: Borrell e von der Leyen divisi su Gaza!

Josep Borrell, l’alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, ha sollevato dubbi sulla posizione adottata da Ursula von der Leyen riguardo alla situazione a Gaza. In modo deciso e diretto, Borrell ha messo in luce una profonda frattura all’interno delle istituzioni europee, sottolineando l’importanza della diplomazia e rifiutando la via bellica.
Le recenti azioni di Israele a Gaza hanno lasciato un bilancio tragico, con circa 5.000 vittime in soli due settimane. Borrell ha messo in discussione il sostegno incondizionato mostrato dalla Commissione Europea nei confronti di Israele e degli Stati Uniti. Ha sottolineato come, nonostante cinque guerre a Gaza, il problema Hamas rimanga irrisolto e ha ribadito l’importanza di proteggere i civili, in particolare i bambini, sottolineando che la pace non può essere ottenuta attraverso la sofferenza.
Al contrario, von der Leyen, durante il suo intervento all’Hudson Institute di Washington, ha enfatizzato l’importanza di sostenere le democrazie, tra cui Israele e gli Stati Uniti, nel loro sforzo contro chi minaccia la libertà. Ha paragonato la situazione in Ucraina, dove combattono contro l’aggressione russa, a quella di Israele, definendo l’attacco subito da quest’ultimo come il peggiore nella sua storia.
La dichiarazione di Borrell è giunta contemporaneamente alla divulgazione di un documento che sottolinea l’importanza della diplomazia per prevenire ulteriori escalation. Il Consiglio Europeo ha appoggiato un appello per una pausa umanitaria, ribadendo la necessità di lavorare con i partner regionali e di trovare una soluzione a due stati.
Le tensioni tra Borrell e von der Leyen si sono accentuate dopo l’intervento di quest’ultima all’Hudson Institute, considerato da molti come un’ingerenza nelle competenze dell’Alto rappresentante e del Consiglio. Questa frattura ha provocato malcontento tra i funzionari e nel Parlamento Europeo. La portavoce della Commissione, Arianna Podestà, ha difeso la posizione di von der Leyen, sottolineando la differenza tra Hamas e il popolo palestinese e ribadendo il sostegno dell’UE ad Israele nel suo diritto di difendersi, nel rispetto del diritto umanitario internazionale.
Le diverse posizioni tra Josep Borrell e Ursula von der Leyen hanno suscitato accesi dibattiti non solo all’interno delle istituzioni europee, ma anche tra gli stati membri dell’Unione. Questa spaccatura rappresenta l’eterna lotta tra la necessità di sostenere gli alleati strategici e il desiderio di promuovere i valori fondamentali dell’UE, come i diritti umani e la diplomazia. In un momento in cui l’Europa cerca di affermare il proprio ruolo sulla scena mondiale, le divisioni interne possono indebolire la sua posizione e la sua capacità di agire come mediatore. La questione palestinese è da tempo un punto delicato nelle relazioni internazionali e l’UE, con la sua storia e la sua vicinanza geografica al Medio Oriente, ha sempre cercato di svolgere un ruolo attivo nella ricerca della pace. Tuttavia, il cammino è tortuoso e pieno di ostacoli. Le dichiarazioni contrastanti dei due alti funzionari europei mostrano quanto sia complesso ed equilibrato l’approccio che l’Unione cerca di mantenere, tra le esigenze della realpolitik e la difesa dei principi fondamentali.